Oggi è il 4 luglio e in America è festa nazionale. Si celebra l’Independence Day, il Giorno dell’Indipendenza: esattamente 244 anni fa, infatti, veniva ufficialmente adottata la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, con la quale 13 colonie si distaccarono dall’Impero britannico, sancendo la nascita ufficiale degli USA.
Di solito, negli States, questo giorno si festeggia con spettacoli pirotecnici, parate, fiumi di birra, tonnellate di carne al barbecue e, naturalmente, tanto, tantissimo sport. Quest’anno, invece, purtroppo, le partite di NBA, MLB e MLS mancheranno, con il soccer che ripartirà soltanto fra pochi giorni.
In assenza – ancora per poco – di calcio americano giocato, noi di «MLS Magazine Italia» abbiamo deciso di concentrarci, ancora una volta, su quello del passato. Per celebrare questa ricorrenza, infatti, abbiamo deciso di redigere una Top 11 dei migliori giocatori statunitensi di sempre.
Top 11 USMNT di sempre
Dopo un brutto periodo, attualmente, gli States hanno quella che, probabilmente, è la loro migliore generazione di sempre. Per questo motivo, sarebbero troppi i calciatori dell’attuale USMNT meritevoli di far parte di questa fantastica squadra. Dunque, abbiamo deciso di eliminare il problema, selezionando solamente giocatori non più in attività, tranne uno. Scopriamo di chi si tratta.
Ecco, quindi, la nostra Top 11 di sempre del soccer degli Stati Uniti, schierata con un arrembante 4-2-3-1.
Portiere
Fra i pali la disponibilità di scelta è molto vasta. Meriterebbero il posto Rimando, Meola, Keller, Guzan e tanti altri, ma noi scegliamo Brad Friedel. In realtà, la nostra preferenza sarebbe stata per Tim Howard, ma il portierone ex Everton gioca ancora, nei Memphis 901, in USL Championship, e non volevamo giocarci in questo ruolo la wild-card per un solo giocatore ancora in attività.
Friedel vanta 82 presenze in nazionale, e una lunga carriera, di buon livello, trascorsa prevalentemente in Premier League. Portiere di grande fisicità e ottimi riflessi, si è sempre distinto per la sua professionalità e le sue doti di leadership, risultando affidabile fino alla fine della sua carriera, chiusa ben oltre i 40 anni.
Terzino destro
Anche qui, Yedlin e, in prospettiva, Sergino Dest, avrebbero potuto far parte di questo team. Scegliamo, però, Steve Cherundolo, bandiera dell’Hannover e autore di 87 presenze con la maglia della nazionale a stelle e strisce, di cui è stato un punto di riferimento nei Mondiali 2006 e, soprattutto, 2010.
Difensori centrali
La coppia difensiva da noi scelta è formata da Alexi Lalas e Eddie Pope.
Il primo è una vecchia conoscenza del calcio italiano, avendo giocato nel Padova, dopo essersi messo in mostra a USA ’94, e ha giocato diversi anni ad alto livello anche in MLS. Con la nazionale ha giocato le Coppe del Mondo 1994 e 1998, e ha collezionato, in totale, 96 gettoni.
Pope, invece, di presenze in nazionale ne ha 82, e ha vinto la Gold Cup 2005. Era un giocatore di grande solidità, che trasmetteva sicurezza alla propria squadra. Pare che, nel corso degli anni, abbia ricevuto diverse proposte da club europei, tutte declinate per restare in MLS, dove, dal 1996 al 2007, ha vestito le maglie di D.C. United, N.Y. Metrostars e Real Salt Lake.
Grandi esclusi sono Chad Marshall, John Anthony Brooks, Tom Dooley e, soprattutto, Marcelo Balboa.
Terzino sinistro
A discapito di DeMarcus Beasley, sulla corsia mancina, schieriamo Carlos Bocanegra, stella dei Chicago Fire, vincitori di due campionati MLS a inizio secolo, e colonna del Fulham tra il 2004 e il 2008. Ha giocato anche in Francia, Scozia e Spagna, prima di tornare in MLS per chiudere la carriera ai Chivas USA.
Mediani
La mediana è affidata a Michael Bradley e Claudio Reyna, padre di Giovanni, giovane talento del Borussia Dortmund.
Bradley lo conosciamo bene, in quanto ha giocato in Italia per diverse stagioni con le maglie di Chievo e Roma, prima di trasferirsi a Toronto FC, dove è diventato capitano e giocatore cardine del centrocampo, vincendo la MLS Cup nel 2017 e sfiorando l’impresa in CONCACAF Champions League l’anno seguente, fermandosi soltanto in finale. Con la nazionale ha giocato, fino ad ora, ben 151 parite, e dal 2015, quando è convocato, ne è il capitano. Con gli States ha partecipato a 2 Mondiali (2010 e 2014) e 6 Gold Cuo, vincendone 2, nel 2007 e nel 20127.
Claudio Reyna, in verità, era più un centrocampista offensivo, che non uno difensivo, ma abbiamo scelto di schierarlo in posizione più arretrata per affidargli il compito di regia in una posizione in cui potrebbe avere più campo davanti a sé, per sfruttare le sue grandi qualità tecniche e innescare i tre micidiali componenti della trequarti di questa squadra immaginaria. Reyna ha trascorso la maggior parte della carriera in Europa, tra Germania, (Bayer Leverkusen e, soprattuto, Wolfsburg), Scozia, dove coi Glasgow Rangers ha vinto due campionati e una coppa nazionale e Inghilterra (Sunderland e Manchester City), finendo di giocare in patria, ai N.Y. Red Bulls, squadra di cui è diventato anche capitano. Con la selezione nazionale americana ha partecipato a 3 Coppe del Mondo (1998, 2002 e 2006). Era presente anche a USA ’94, ma un infortunio gli impedì di scendere in campo. In nazionale, Reyna vanta 112 partite, e qualcuno sostiene che sia stato il più grande calciatore americano di sempre. Peccato solo per i tanti infortuni patiti nell’arco della sua carriera, senza i quali, probabilmente, sarebbe riuscito ad affermarsi a livelli ancora più alti.
Ala sinistra
Qui ci giochiamo la carta Christian Pulisic, l’unico giocatore attualmente in attività presente in questo undici. Il nativo di Hershey, Pennsylvania, può giocare su entrambe le fasce, ma preferisce il settore mancino, per sfruttare la sua velocità e il suo dribbling per rientrare e andare al tiro o fornire passaggi chiave col suo piede forte, ovvero il destro. Dopo l’esplosione al Borussia Dortmund, oggi è titolare nel Chelsea, e il suo allenatore, Lampard, lo ha recentemente elogiato, dicendo che “ancora è molto giovane”, ma “gli manca soltanto quel salto di qualità per portarlo ai livelli di giocatori come Sterling, Salah e Mané” e che “ha il giusto talento per riuscirci”. A soli 21 anni, Pulisic è il giocatore chiave del USMNT, e dovrà guidare la nazionale a risultati ambiziosi nelle prossime manifestazioni internazionali, specialmente a Qatar 2022.
Ala destra
Dall’altra parte, nella nostra Top 11 storica degli Stati Uniti, gioca Cobi Jones, il primatista di presenze del USMNT, ben 164. Veloce, immarcabile e letale sotto porta, Jones è stato un’icona dei L.A. Galaxy, oltre che della nazionale, con i quali ha vinto moltissimo tra il 1996 e il 2007. In precedenza, ha giocato nel Coventry City e nel Vasco da Gama.
Trequartista
Dietro la punta scegliamo Landon Donovan, quasi universalmente ritenuto il miglior giocatore americano della storia. Dotato di grandissimo talento e classe sopraffina, il californiano era anche un ottimo finalizzatore, tanto che, con 57 reti, realizzate in 157 partite, è il miglior marcatore di sempre del USMNT, alla pari di Clint Dempsey. In Europa, purtroppo, non è riuscito a sfondare, ma, in compenso, ha dominato per anni la MLS, prima da stella dei San José Earthquakes, poi da bandiera dei Galaxy. Nel suo palmarès ci sono ben 6 MLS Cup, 2 Supporters’ Shield, 1 U.S. Open Cup e 4 Gold Cup. Fra i principali riconoscimenti individuali, invece, 1 premio MVP MLS e un titolo capocannoniere di MLS (20 gol nel 2008).
Attaccante
Davanti mettiamo il giocatore che contende a Donovan lo scettro di miglior calciatore statunitense della storia: Clint Dempsey, uno che di gol se ne intende, avendone segnati quasi 200 in carriera. Come abbiamo visto, anche lui, come l’ex compagno di nazionale Donovan, ha fatto la storia del USMNT, a suon di presenze (141), gol (57) e ottime prestazioni, come quelle fornite ai mondiali 2006, 2010 e 2014. In MLS è esploso nei N.E. Revolution, e ha chiuso la carriera a Seattle, di cui è stato probabilmente il miglior giocatore del decennio scorso, e con cui ha vinto una MLS Cup, un Supporters’ Shield e una Open Cup. Nel mezzo, 7 anni trascorsi a Londra, la sua seconda casa, con le maglie di Fulham (dove ha lasciato un ottimo ricordo) e Tottenham.
Fra gli esclusi, citiamo Eric Wynalda e Brian Mc Bride, oltre a Chris Wondolowski, non eleggibile, poiché ancora in attività.
Vi piace questa Top 11 USA storica? Avreste fatto scelte diverse? Fatecelo sapere nei commenti.