Home News Schweinsteiger centrale di difesa: soluzione temporanea o a lungo termine?

Schweinsteiger centrale di difesa: soluzione temporanea o a lungo termine?

di Redazione MLS Magazine

Sabato notte, al Toyota Park, Chicago si è regalata la prima vittoria della stagione, definita dallo stesso Paunovic “l’esatto tipo di brutta vittoria” chiesta ai suoi ragazzi. Infatti questa è arrivata dopo una partita giocata per lo più a difendersi dai continui attacchi di Columbus e ottenuta grazie all’errore di Steffen che in fase d’impostazione regala la palla a Nikolics. Una delle chiavi di lettura di questo match è però la posizione in campo dell’esperto centrocampista tedesco, Bastien Schweinsteiger, che, nell’anomala posizione di centrale in una difesa a 3 – o a 5 se consideriamo lo schema un 5-3-2 e non un 3-5-2 – sorprende anche i tifosi più scettici e si porta a casa la palma di migliore in campo. Ma cosa si nasconde dietro a questa “brutta vittoria“? Fortuna, casualità o tanta tattica?

CHICAGO OLTRE IL VELO

Le disamine tecnico-tattiche su quanto successo al Toyota Park sono tantissime e disparatissime, ma non c’è ne è una che non abbia visto nella posizione di Schweinsteiger uno dei punti fondamentali di questa vittoria a rete inviolata. Secondo l’ex calciatore Bobby Warshaw – oggi collaboratore di MLSsoccer.com –  arretrare il tedesco sulla linea difensiva avrebbe comportato: 1 – limitare lo spazio centrale per impedire agli avversari di trovare posizioni pericolose; 2 – mettere il giocatore più esperto della propria rosa nella posizione migliore per l’organizzazione del gioco; e – sempre secondo Warshaw – sono stati quattro i principi con cui Chicago è scesa in campo: 1 – Pressare alto quando Columbus cerca di uscire palla a terra; 2 – Se Columbus elude la prima pressione, gli attaccanti devono inseguire fino al centrocampo; 3 – Se Columbus mantiene il possesso oltre il centrocampo, tutti devono arretrare per difendere lo spazio dietro i difensori; 4 – Credere in Schweinsteiger.  Ed in effetti così è stato. La libertà d’azione di cui ha goduto “Basti” – come lo chiamano i compagni di squadra – su tutto il fronte difensivo, ha impedito ai Crew di poter giocare il loro solito calcio veloce e palla a terra, mentre è proprio grazie alla pressione altissima sui portatori di palla gialloneri se, in disimpegno, Steffen ha commesso uno dei pochi errori della sua carriera consegnando il pallone a Nikolics che ha solo dovuto fare quel che sa fare meglio. Non è stata però una partita, difensivamente parlando, così perfetta. Proprio nel principio numero 3 i Crews hanno trovato il punto debole di una difesa che fino ad oggi non aveva brillato e che adesso trovava il suo centro in un difensore atipico cercando – e trovando come suggeriscono i 21 tiri fatti e le 2 traverse di Columbus – ma con la sua esperienza ed il suo talento, il tedesco è stato capace di sopperire le sue mancanze difensive con il fiuto del pericolo ed un incredibile senso della posizione, guidando così i Fire verso un’insperata vittoria.

BASTIAN CENTRALE DI DIFESA: TEMPORANEO O A LUNGO TERMINE?

Prima del match, alla lettura dello schieramento dei Fire, erano in tanti i fans perplessi dalla scelta di coach Paunovic, ma alla fine, sono stati tutti costretti ad ammettere quanto azzeccata sia stata la scelta. Qualcuno che però potrebbe continuare a storcere il naso è l’attaccante croato Nemanja Nikolics, il quale, intervistato, non ha nascosto che preferirebbe il campione ex Bayern  più vicino alla fase offensiva per la sua capacità di trovare sempre i tempi e gli spazi giusti per servire i compagni. Al di là delle parole dell’attaccante, quello su cui ora dovrà riflettere Paunovic non sarà per nulla facile. Schweinsteiger è uno di quei giocatori che può ricoprire qualsiasi ruolo – lo stesso coach, per estremizzare il concetto, ha detto di vederlo bene anche in porta – e nonostante i 33 anni di età sembra non avere enormi limiti fisici che possano contenerlo – eccezion fatta per qualche infortunio. È anche vero che la partenza di Accam ha lasciato un vuoto che il nuovo arrivato Katai non sembra capace di colmare da solo e che togliere gli inserimenti del tedesco alla fase offensiva potrebbe incidere non poco sulla creazione di occasioni da gol. Secondo noi, però, coach Paunovic ha trovato la chiave della stagione: alternare “Basti” a seconda degli avversari, continuando a lasciargli tutta la libertà possibile in entrambi i ruoli. La vera stella della franchigia di Chicago è lui ed è proprio quell’arma in più di cui i Fire hanno bisogno per competere nella Eastern Conference e chissà, magari proprio quest’alternanza potrebbe permettergli di allungare la carriera: TRUST IN BASTIAN.

 

Ti potrebbe interessare anche

Lascia un commento

Il sito web colleziona i cookie per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Le terremo al sicuro per te. Accetta Leggi di più

Privacy & Cookies Policy