Ci siamo quasi: stanno per iniziare i playoff della MLS 2022, un campionato che ci ha divertito e emozionato per mesi, ma che ha ancora tantissimo da dire, con la postseason. La fase finale, infatti, si presenta incerta e di altissimo livello, con diverse squadre attrezzate per vincere la coppa e molte altre squadre che potrebbero stupire e agire da outsider. Fare pronostici, pertanto, è un’impresa estremamente ardua. Noi di «MLS Magazine Italia», però, abbiamo stilato un nostro soggettivo power ranking, una sorta di griglia di partenza, che presenta le varie franchigie in ordine crescente di possibilità di successo, da quella che secondo noi ha meno chances alla nostra favorita.
Playoff MLS 2022: il Power Ranking di «MLS Magazine Italia»
Ecco il Power Ranking di MLS Magazine Italia per i playoff MLS 2022.
14) Real Salt Lake
(7° in Western Conference)
Fra le 14 squadre qualificate ai playoff di MLS 2022, quella che, per noi, ha meno possibilità di vittoria è RSL. La squadra dello Utah, infatti, ha già ampiamente superato ogni aspettativa qualificandosi ai playoff, giocando quasi tutta la stagione senza l’infortunato Damir Kreilach dopo che in inverno aveva perso la stella Rusnak. Nonostante l’innesto di Savarino, infatti, quella di Salt Lake rimane la rosa meno preziosa fra quelle delle squadre che parteciperanno alla postseason, secondo Transfermarkt. Inoltre, dopo un avvio di campionato a razzo, RSL ha rallentato un po’ il passo nel finale di stagione, finendo per qualificarsi alla fase finale soltanto all’ultima giornata.
Tuttavia, c’è un precedente importante: anche l’anno scorso Real Salt Lake si era presentata da cenerentola ai nastri di partenza della fase a eliminazione diretta, ma con grande spirito di squadra, approfittando del fatto che gli avversarsi, forse, la avevano un po’ troppo sottovalutata, aveva tirato fuori le forze per spingersi fino alla finale di Western Conference.
Insomma, il team dello Utah non parte fra le favorite, e proprio questo potrebbe fare sì che gli uomini allenati da Pablo Mastroeni possano ancora sorprendere tutti, tornando a esprimersi ai livelli messi in mostra a inizio anno.
13) Orlando City
(7° in Eastern Conference)
Sulla carta, per il valore dei giocatori che ha in rosa (Facundo Torres su tutti), Orlando potrebbe stare molto più in alto, in questa classifica. Anche i Lions, però, dopo un’ottima partenza, hanno chiuso un po’ in affanno la regular season. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che la testa di giocatori e staff è rimasta focalizzata di più sulla U.S. Open Cup, competizione che i viola si sono aggiudicati, battendo nettamente in finale Sacramento. Questo successo potrebbe avere un duplice risvolto, per quanto riguarda il prosieguo di stagione della squadra di Pato: da un lato, i calciatori potrebbero essere già appagati, dall’altro, potrebbero aver acquisito una mentalità vincente, che li potrebbe spingere ad avere altra brama di successo.
Non sarà facile, per loro, però, dal momento che, fra le squadre partecipanti ai playoff, Orlando è la seconda ad aver segnato meno (44 gol, solo Salt Lake, con 43, ha fatto peggio) e la terza ad avere subito più reti (53, meglio solo di Cincinnati e Miami) nella stagione regolare.
D’altra parte, la qualificazione ottenuta in extremis con l’emozionante rimonta ai danni dei Columbus Crew, potrebbe dare loro la carica necessaria per andare oltre le aspettative.
12) Cincinnati
(5° in Eastern Conference)
Dopo i primi tre anni da cenerentola della lega, anche a inizio 2022 si temeva per Cincinnati un’altra annata disastrosa, visto che dal calciomercato invernale non erano arrivati colpi degni di nota. Invece, affidandosi soprattutto al talento di Lucho Acosta e quello di diversi giovani emergenti, Cincy ha stupito tutti, qualificandosi ai playoff, trascinata dagli attaccanti Brandon Vazquez e Brenner, entrambi autori di 18 reti.
Se l’attacco viaggia a gonfie vele (64 reti all’attivo fin qui), lo stesso non si può però dire della difesa, che nelle 34 giornate di regular season ha concesso 56 gol (peggior dato della MLS, insieme a Miami).
Basterà a Cincinnati lo stato di forma dominante di Brenner, per fare strada? Staremo a vedere. Di certo, dopo essere arrivati a sorpresa fin qui, i ragazzi di coach Albright non hanno nulla da perdere.
11) Inter Miami
(6° in Eastern Conference)
Per Miami vale più o meno lo stesso discorso fatto per Cincinnati: c’erano poche aspettative, per quella che doveva essere una stagione di transizione, ma alla fine, grazie a un ottimo finale di campionato, in cui ha brillato soprattutto Gonzalo Higuain, i rosanero si sono qualificati alla fase a eliminazione diretta.
Adesso, i numeri non sono dalla loro parte: con 47 gol fatti e 56 subiti in regular season, sono, insieme a Orlando, la squadra con la differenza reti peggiore, tra quelle che parteciperanno ai playoff.
Dalla loro, però, hanno un campione come il Pipita, che si ritirerà al termine di questa stagione, e farà di tutto, quindi, per regalarsi una last dance da sogno: portare al successo una squadra ambiziosa ma ancora piccola come Miami, sarebbe il coronamento di una carriera fantastica.
10) Minnesota United
(6° in Western Conference)
Nonostante le aspettative, a inizio stagione, fossero abbastanza elevate, Minnesota a faticato più del previsto a ottenere la qualificazione alla postseason, conquistata soltanto all’ultima giornata, con la vittoria dello scontro diretto contro i Vancouver Whitecaps di mister Vanni Sartini.
Queste difficoltà sono dovute soprattutto a un peggioramento dei dati difensivi: 51 gol presi nella stagione regolare, contro i 44 dello scorso anno.
Eppure, i giocatori sono praticamente gli stessi: i Loons hanno quindi un grande potenziale difensivo. Dal punto di vista offensivo, poi, possono contare su giocatori del calibro di Fragapane, Lod, Amarilla e soprattutto Reynoso. Se la squadra, in occasione si queste partite importanti, dovesse compattarsi e iniziare a girare, allora Minnesota United potrebbe essere un‘outsider.
9) FC Dallas
(3° in Western Conference)
Lo stesso ruolo di outsider spetta a molte squadre, tra cui FC Dallas, che ha costruito il suo ottimo piazzamento in Western Conference sulla base di un’ottima difesa (37 gol subiti, miglior dato del girone ovest) e dell’ottimo rendimento di diversi giovani forti (Alan Velasco e Jesus Ferreira su tutti).
La squadra, sulla carta, è molto forte, ma manca forse dell’esperienza necessaria per fare un cammino lungo nella fase finale: vedremo se basterà quella di Sebastian Lletget e Paul Arriola, due acquisti di quest’anno assolutamente azzeccati dalla società.
8) New York Red Bulls
(4° in Eastern Conference)
Altra squadra poco esperta sono i New York Red Bulls, che però sono stati a lungo una delle migliori squadre della lega, quest’anno.
L’aggressività, la corsa e l’equilibrio dei Tori rossi, insieme al talento di giocatori come Luquinhas e Lewis Morgan, potrebbe mettere in difficoltà molte squadre, ma ce ne sono alcune decisamente più attrezzate di loro: i biancorossi avranno bisogno di prestazioni super da parte di diversi loro calciatori per poter sperare di vincere la MLS Cup.
7) LA Galaxy
(4° in Western Conference)
Dopo diversi anni bui, i Los Angeles Galaxy sono tornati a buoni livelli. La voglia di rivalsa, dopo il recente passato negativo, è dunque molto alta.
La squadra più titolata della MLS andrebbe sempre inserita di diritto fra le favorite: ancor di più adesso che ha questa motivazione in più, e che può contare sulla fantastica intesa che è nata fra le sue due stelle principali, il Chicharito Hernandez e Riqui Puig.
Dal punto di vista difensivo, però, i Galaxy ballano un po’: i 51 gol subiti nella regular season ci spingono a pensare che non avranno vita facile ai playoff, dove incontreranno squadre che segnano molto.
6) Nashville
(5° in Western Conference)
Nel 2020, alla sua prima partecipazione alla MLS, Nashville, un po’ a sorpresa, riuscì a qualificarsi ai playoff: un’impresa di non casuale, come dimostrato nei due anni successivi, in cui la squadra del Tennessee ha confermato questo risultato. In postseason, però, Mukhtar e compagni non sono mai riusciti ad andare oltre le semifinali di conference. Ciò significa che Nashville è una squadra solida, ma che paga un certo divario tecnico dalle squadre più forti.
Quest’anno, però, proprio Mukhtar sembra in stato di grazia. Il trequartista tedesco si è aggiudicato il Golden Boot di capocannoniere della regular season con 23 reti, grazie a moltissime prestazioni eccellenti, soprattutto nell’ultima parte di stagione.
Il fattore Mukhtar e il fatto che non sia fra le grandi favorite, e parta dunque a fari spenti, potrebbero anche consentire al club del Tennessee di riuscire a vincere la coppa, impresa che, comunque, rimane estremamente complicata.
5) Montreal
(2° in Eastern Conference)
Una delle più grandi sorprese – in positivo – della regular season della MLS 2022 è stata Montreal, che si è qualificata ai playoff con largo anticipo, nonostante una rosa relativamente povera di grandi individualità.
Questo risultato è stato reso possibile dal grande acume tattico dimostrato dall’allenatore Wilfried Nancy, che ha saputo creare un efficace mix di giocatori giovani – Djordje Mihailovic e Ismael Koné i più interessanti – e esperti – facendo rivivere una seconda giovinezza, per esempio, a Kei Kamara, autore di 9 gol in 32 partite, a 38 anni.
Nonostante ciò, il divario tecnico con le principali favorite sembra difficile da colmare, ma Montreal rimane una delle outsider da seguire con maggiore attenzione.
4) New York City FC
(3° in Eastern Conference)
A inizio anno, i Cityzens di New York, presentandosi da campioni in carica, erano i principali favoriti per la vittoria della MLS Cup 2022. Nel corso del campionato, però, poi, le cose non sono andate come previsto, soprattutto dopo la cessione del top player Castellanos, alla quale è seguito un periodo di crisi profonda per NYCFC. Verso il finale di regular season, però, il tecnico Nick Cushing ha ritrovato la bussola e, anche grazie all’esplosione dei talenti Talles Magno e Santiago Rodriguez, ha condotto la squadra al 3° posto della Eastern Conference, attraverso l’espressione di un calcio brillante.
New York City, insomma, è tornata ad alti livelli, e ha i giocatori per fare molto bene in questi playoff. Senza Jesus Medina e Taty Castellanos (i due principali artefici del successo dello scorso anno), però, i Cityzens non sono più fra le grandi favorite.
3) Austin
(2° in Western Conference)
Fra le principali candidate alla vittoria finale, invece, c’è Austin: un po’ a sorpresa, a dire la verità, perché, dai neroverdi, a inizio anno, ci si aspettava al massimo che potessero lottare per i playoff. Invece, grazie soprattutto a un grandissimo attacco, guidato dagli argentini Sebastian Driussi, Diego Fagundez e Maxi Urruti (ai quali, in estate, si è aggiunto Emiliano Rigoni, che però deve ancora entrare negli schemi di coach Wolff), i texani si sono qualificati con largo anticipo, e per diverso tempo sono stati anche in lotta per vincere il Supporters’ Shield.
Il finale di campionato in calando e l’eccessivo numero di reti subite in stagione regolare (49), collocano però Austin appena dietro, nella nostra griglia di partenza, rispetto alle due principali favorite per la vittoria della MLS Cup.
2) Philadelphia Union
(1° in Eastern Conference)
Una delle due grandi favorite è Philadelphia Union, che ha concluso la regular season con il miglior attacco (72 gol fatti) e la miglior difesa (26 gol subiti: dato clamoroso!). Questi numeri sono frutto delle numerose goleade che Phila ha inflitto alle avversarie in diverse occasioni, specialmente in casa, dove la squadra allenata da Jim Curtin è parsa quasi sempre un vero e proprio rullo compressore: un fattore che potrebbe risultare determinante, visto che Philly giocherà tutte le partite della postseason al Subaru Park, ad eccezione dell’eventuale finalissima, qualora questa fosse contro LAFC.
1) LAFC
(1° in Western Conference)
Proprio LAFC parte in pole position. Come potrebbe essere altrimenti? Si tratta della miglior squadra della regular season, quella che ha vinto il Supporters’ Shield, grazie al suo roster stellare, composto da giocatori come Carlos Vela, Christian Tello, Denis Bouanga, José Cifuentes, Chicho Arango e, soprattutto, Giorgio Chiellini e Gareth Bale, uomini che sanno come vincere trofei.
Nonostante un finale di stagione regolare altalenante, la presenza di questi grandi nomi nella rosa di LAFC, ci spinge a indicare i Black&Golds come leggermente favoriti, rispetto agli Union, che invece, ad eccezione di Gazdag, non possono contare su individualità di questo calibro.